Interpretazione
Antonino Cardillo
In fondo alla Marina della città di Trapani si possono vedere inaspettati crepuscoli dissolversi sui profili delle Isole Egadi. La limpidezza del cielo cattura lo sguardo. Invita ad attraversarlo, a riconoscerne le potenzialità più intime. Penetrando il vuoto e reinventandolo, un sistema di prismi taglia lo spazio del cielo in una virtuale impaginazione tridimensionale. Le sue superfici si scambiano rifrazioni, riflessi e trasparenze. Pur permeabili alla tenue luce multicolore del crepuscolo, condensano lo spazio definendo una nuova visione e realtà. A prima vista riecheggiano i grattacieli di El Lissitzky [Wolkenbügels]. Due edifici lineari abbandonano le loro colonne verticali. Salendo in alto si orientano secondo diagonali, inventando una composizione caratterizzata da uno spazio racchiuso ma allo stesso tempo elusivo. Strutturalmente in simbiosi, le due costruzioni compensano reciprocamente gli eccessi di carico: come i bracci di una bilancia, le ‘ali’ asimmetriche dell’albergo si bilanciano su un quartetto di grandi tralicci. Ognuno segue una direzione diversa. Una digrada ripidamente verso il basso illuminando la superficie del mare, l’altra si libra orizzontale nello spazio formando un’imponente copertura sulla spiaggia sottostante e instaurando, ugualmente, un sottile rapporto con l’edificio degli uffici. Quest’ultimo, esteso verticalmente per un breve tratto, a un certo punto vira individuando un piano inclinato ortogonale a quello dell’albergo, suggerendo così una fugace continuità tra spiaggia e cielo. Ogni blocco ha accessi distinti. Quello dell’hotel è invisibile dall’esterno. L’edificio non ha punti di contatto con il suolo e si libra sul mare su gigantesche palafitte. L’accesso avviene tramite un passaggio sottomarino, logica continuazione della strada della Marina. Da questo spazio sotterraneo completato da un parcheggio, emergono i quattro cilindri di vetro, interni a ciascun traliccio, degli ascensori. Uscendo dall’acqua e attraversando l’intera altezza dello spazio urbano coperto, raggiungono la reception nell’ala alta e piana dell’Hotel. Costruita sulla resistenza del sistema intelaiato, l’orchestrazione spaziale di questa struttura porta all’estremo le potenzialità dell’acciaio utilizzato in stato di trazione, consentendo l’utilizzo di aste sottili. In questo modo i volumi appaiono disegnati dal sottile reticolato d’acciaio e articolati dalla narrazione sincopata estesa su venti piani in altezza.
Testo pubblicato per la prima volta in Tasarim (pdf), n. 169, Istanbul, mar. 2007, pp. 138‑140.
Dati
- Tempo: dic. 2001 (progetto)
- Luogo: Marina di Trapani, Trapani, Italia
- Area: 50.000 m² (sedici piani)
- Tipologia: albergo
Crediti
- Architettura: Antonino Cardillo
- Scuola: Facoltà di Architettura, Università di Palermo (relatore della tesi di laurea: Giovanni Sarta)