Progetto per l’oratorio Sala Laurentina della Cattedrale di San Lorenzo con archivolto verde, intonaco grezzo rosa e recinto d’argento in pietra calcarea
Interpretazione
Antonino Cardillo
Noi abitiamo lontani da tutti, su una punta di terra, con il mare che rumoreggia da entrambi i lati, e nessuno può farci male. — Samuel Butler
Lo Speco dei Coralli è un riparo dal mondo. Una grotta dove l’amore può ancora accadere. Il luogo dove la città ritrova la sua dimensione sacrale che lega coloro che furono a coloro che sono. Lo Speco dei Coralli esplora un’idea premoderna: quando l’architettura era immaginazione e, la città, labirinto della memoria. Quel labirinto che si rinnova ogni giorno con le carezze dei nostri occhi; che ci parla, silente, di vite trascorse. L’immaginario è il luogo dove i morti parlano ai vivi. Dove s’invera l’idea della vita quale permanenza e tradizione. Senza questo silenzioso dialogo, la città muore; l’intrattenimento e l’alienazione prendono il sopravvento neutralizzando, così, il potenziale sovversivo dell’amore. Lo Speco dei Coralli parla del sacro che proviene dal mare. La misura dello spazio racconta le allegorie della bellezza e della metamorfosi, figurate da conchiglie, evocate nei sedimenti della pietra del basamento, e coralli, alle cui flessuose asperità allude il rinzaffo rosa della volta perpendicolare. Conchiglie e coralli popolano l’immaginario della città di Trapani. La storia dell’arrivo della Madonna dal mare e le pietre intagliate del suo Santuario rivelano quanto, assieme alla tradizione dei coralli, il tema della conchiglia sia mito fondativo della sacralità della città. Il colore e le superfici tattili dello Speco riscoprono la sensualità delle polveri e della pietra che ci parlano del luogo e delle viscere della terra dove sono state cavate. Così, Specus Corallii, con il suo evocare la dimensione misterica di un mondo sommerso, racconta quell’immaginario che, dal mare, sedimenta da millenni il senso della vita della città e del suo paesaggio. Lo Speco dei Coralli appare come un antico oratorio. La configurazione classica della sua architettura, un rettangolo regolato dalla ‘sezione argentea’, lo rende disponibile a usi e interpretazioni diversi; evitando che, la dominanza della funzione e della tecnologia, per l’architettura da sempre pretesti casuali e transitori, possa esitare l’obsolescenza dell’opera.
Testo pubblicato per la prima volta in Lettera Aperta, n. 325, Cattedrale di San Lorenzo, Trapani, 25 dic. 2015, p. 10.
Riferimenti
Samuel Butler, The Authoress of the Odyssey,[↗] Longmans, Green & Co., Londra, 1897; tr. it. Giuseppe Barrabini, L’Autrice dell’Odissea, Robin Edizioni, Torino, 2014, p. 48.
Samuel Butler, Erewhon: or, Over the Range,[↗] Trübner and Ballantyne, Londra, 1872; tr. it. Giovanni Battista Rosa, Erewhon ovvero dall’altra parte delle montagne, Alberto Corticelli Editore, Torino, 1927, pp. VIII‑296.
Committente: Consiglio Parrocchiale degli Affari Economici, Cattedrale di San Lorenzo, Diocesi di Trapani (presidente: Gaspare Gruppuso; consiglieri: Giuseppe Martinelli, Maurizio La Rocca, Giuseppe Chiaramonte, Mario Ruggirello; segretario: Leo Santi)
Capomastro: Vincenzo Daidone
Muratura, pitturazione: Mario Daidone, Rocco Maranzano, Nino Canino
Impianto elettrico: Antonio Bica, Giuseppe Oddo e Antonio Senia
Allora, in ciò che non è reale non si riesce a vedere il reale; mentre in quello che è reale non ho il rimando di quello che reale non è. Ecco il discorso di Platone che riporta al momento iniziale della conoscenza. Platone lo chiama il paradosso della nostra realtà.
La Camera dello Scirocco, Palermo, 8 mag. 2024. (en, it)
Che si tratti di concetti immaginari o di progetti reali, l’unico e archetipico corpus di opere di Cardillo sintetizza secoli di civiltà e fa ampio uso di elementi architettonici storici. […] Intorno ai suoi spazi monumentali, quasi sacri – una grotta, un labirinto o un oratorio – aleggia sempre un’aura di mistero.
Villas, n. 107, Bruxelles, 6 sett. 2021, p. 70. (en, fr, it, nl)
Oltre ai famosi templi antichi, duomi normanni e palazzi barocchi, hanno scoperto meraviglie architettoniche moderne [in Sicilia], come lo Specus Corallii di Antonino Cardillo a Trapani […]
Non riusciamo a decidere se lo Specus Corallii assomigli di più a un qualcosa di emerso dalle profondità del mare o se sia esso stesso l’immagine del mare, che all’orizzonte lontano si fonde con il cielo come un atto erotico che giunge a compimento.
Architecture and Eroticism. An Imaginary Wandering, Aristotle University of Thessaloniki, giu. 2019, pp. 80‑117. (el, en, it)
Questo spazio evoca amore e perdita, nostalgia, malinconia, e le filosofie più essenziali e inudibili della vita. Soprattutto, questa lunga oscura caverna può certamente essere fidata.
[email], cur. Matt Edwards, San Luis Obispo, 29 mar. 2018. (en, it)
Gli spazi che ha progettato rendono palese l’incolmabile distanza che li separa da quanto evocano – essendo peraltro la misurazione della lontananza il significato più proprio dell’evocazione.
Casabella, n. 879, dir. Francesco Dal Co, Milano, nov. 2017, p. 30. (it, jp)
Il tratto audace di un pennello fine su una tela intonacata definisce l’arco apicale, ripetuto in tandem per creare prospettive incessanti e profondità interminabili.
Mondo* Arc India, n. 15, Nuova Delhi, lug. 2017, p. 51. (en, it)
Il tassello in legno ricavato sulla superficie del pavimento dell’oratorio, esprime, infine, quale meta finale del viaggio, come fosse la sagoma di una barca ormeggiata.
Abitare la Terra, n. 41, dir. Paolo Portoghesi, Roma, mag. 2017, p. 46. (en, it)
Antonino Cardillo si è dedicato a una forma architettonica con una tradizione secolare: la grotta artificiale, che traduce in forme contemporanee. Manifestazioni dei suoi spazi poetici si trovano a Londra e Roma. L’ultimo è stato realizzato in Sicilia.
AD Germany, n. 178, Monaco, apr. 2017, p. 163. (de, en, it)
Trapani ha guadagnato di recente una nuova perla per il suo centro storico. Nel 2016 si è concluso il lavoro di restauro e di totale ri-progettazione architettonica di un vecchissimo e storico edificio situato in Via Generale Domenico Giglio, 12, a due passi dalla Cattedrale di S. Lorenzo Martire.
Strenna d’Agosto 2016, La Ragnatela, Roma, mar. 2017, pp. 305‑307. (it)
Antonino Cardillo padroneggia l’arte di raccontare storie attraverso spazi e materiali: i visitatori scompaiono in un passaggio misterioso che evoca mondi sommersi nascosti. Allo stesso tempo, si tratta di immagini familiari e forme conosciute. Il mondo rimane un labirinto di ricordi, l’architetto è un viaggiatore nel tempo – e l’architettura diventa estasi.
L’architetto italiano Antonino Cardillo ha rivestito le pareti e la volta di una sala per musica ed eventi con intonaci grumosi rosa corallo, grigio e verde.
Antonino Cardillo, ‘A synchronicity of cultures and civilisations’, conferenza parte di Dessauer Gespräche, cur. Johannes Kister, Hochschule Anhalt, Dessau Institute of Architecture, 13 nov. 2019.
Evdoxia Karageorgi, Konstantina Vasileiadou, ‘Specus Corallii’, in Architecture and Eroticism. An Imaginary Wandering, tesi, relatore Apostolos Kalfopoulos, Facoltà di Architettura, Università Aristotele di Salonicco, giu. 2019, pp. 80‑117.
Kerstin Schultz, Hedwig Wiedemann-Tokarz, eva maria herrmann, ‘Inherent color and material color’[↗] [abstract], in Thinking Color in Space, Birkhäuser, Berlino‑Boston, dic. 2018, pp. 314‑315.