Interpretazione
Antonino Cardillo
Il meno è il più. — Ludwig Mies van der Rohe
Il meno è noia. — Robert Venturi
Mies + Venturi. Moderno in pianta e ‘Post’ in elevazione, il Caffè Postmoderno è un divertissement, un duello tra Ludwig Mies van der Rohe e Robert Venturi.
Strategia urbana barocca. Nella sala anni 1970 del V&A su Exhibition Road, due facciate catturano gli sguardi.
Simmetria e negazione. Percepibili in diagonale, la loro veduta frontale è negata dai percorsi.
Inflessione. Anche se simmetriche nell’insieme, ciascuna parte costituente è diseguale. Le figure convergono verso il centro.
Archetipi. Come enormi affreschi, le due facciate ricordano il legame pre-moderno tra pittura e architettura. Disegni in vinile raffigurano i temi del Timpano e dell’Arco: due triangoli contrapposti formano un timpano suprematista e una successione di archi incorniciano un frammento della facciata progettata da Aston Webb.
Strisce. Attraversando lo spazio, strisce ovunque. Evocano costruzioni sul mare e presagiscono un legame retroattivo tra Gio Ponti e il Postmodernismo: l’arte è fluida. Sebbene classificata, sfugge i confini.
Esposizione London Design Festival 2011 al Victoria & Albert Museum. Aston Webb, Facciata, Victoria & Albert Museum, Exhibition Road, Londra, 1909, demolita nel 2014. Fotografia: Antonino Cardillo, 2011
Riferimenti
- Ludwig Mies van der Rohe, ‘On restraint in design’, The New York Herald Tribune, New York, 28 giugno 1959.
- Robert Venturi, Complexity and Contradiction in Architecture, The Museum of Modern Art, New York, 1966.
Dati
- Tempo: luglio–settembre 2011 (progetto)
- Luogo: Victoria & Albert Museum, Exhibition Rd, South Kensington, Londra, UK
- Area: 250 m²
- Tipologia: reception/bar
Crediti
- Architettura: Antonino Cardillo
- Committente: London Design Festival (direttore: Ben Evans; vice direttore: William Knight; responsabile di progetto: Ruth Dillon; assistenti: Siobhan Henderson ed Enis Karavil; consulente: Suzanne Trocmé; capo al V&A: Victoria Broackes; officier al V&A: Sophie Reynolds) via Suzanne Trocmé
- Grazie a Suzanne Trocmé