Serie
Johannes Kister
I Colloqui di Dessau sono la serie centrale di conferenze della Facoltà. Dal 1996 si sono tenuti più di 100 discorsi e conferenze interdisciplinari, sempre di mercoledì, alle 18:30. L’architettura e le questioni di attualità sono discusse con gli ospiti; è un luogo d’incontro pubblico degli studenti, tra colleghi bachelor e master. Gli interventi si tengono in tedesco e inglese e vengono tradotti in simultanea. Un’istituzione unica che è stata provata e testata con l’obbietivo di supporto generale per tutti i corsi. Ogni colloquio segue un orientamento tematico che spesso si sviluppa da un dibattito pubblico che è nell’aria. L’architettura è rilevante.
- 16 gennaio 2019
Denis Andernach (Frankenthal)
Sul disegno delle case - 17 aprile 2019
Gertrude Cepl-Kaufmann
1900. Il tempo delle utopie – La topografia di un ‘anno del secolo’ tedesco - 8 maggio 2019
Lydia Ranke
Bauhausworld - 22 maggio 2019
Christoph Sattler (Monaco)
Sviluppo architettonico di un discepolo di Mies van der Rohe - 12 giugno 2019
Jonathan Sergison (Londra)
Lavoro e insegnamento - 19 giugno 2019
Roberto González (Barcellona)
Museo Bauhaus - 13 novembre 2019
Antonino Cardillo (Trapani)
Una sincronicità di culture e civiltà - 27 novembre 2019
Andreas Kipar (Düsseldorf)
Paesaggio / Landschaft – Italia / Germania (Non) un confronto? - 4 dicembre 2019
Zeitform Architects, Großmann Architecture Halle (Saale)
Discussioni regionali di Dessau
Presentazione
Johannes Kister
Gli architetti amano fare piani e anche i Colloqui di Dessau hanno un piano per quest’anno. È quella di un’estate italiana nel semestre invernale di Dessau. L’argomento è lo scambio culturale, stimolante per ogni arte e società. Credo ci sia sempre stato un rapporto speciale dalla Germania all’Italia, non solo per ciò che riguarda il Calcio, ma perché dopotutto parte dei territori dell’odierna Germania sono stati conquistati dai romani; io per esempio vengo da Colonia che per l’appunto fu una fondazione romana. Nel corso dei secoli la catena montuosa delle Alpi sono state una barriera. Così, c’è sempre stato qualcosa d’interessante nell’andare verso sud; qualcosa che vorrei chiamare desiderio. Quando non c’erano immagini fotografiche e Google, esisteva la cultura di fare disegni. Avrei così voluto iniziare questi Colloqui di Dessau con una lezione sul viaggio di Friedrich Schinkel in Italia, e i suoi disegni di viaggio che ispirarono la sua immaginazione. Purtroppo, la scorsa settimana questa lezione non ha avuto luogo, ma adesso ho nel programma alcuni ospiti che vengono dall’Italia o hanno a che fare con l’Italia. Spesso pianificare porta al fallire, ma colui che non fallisce è il nostro primo ospite: Antonino Cardillo! Tempo fa, ho visto una pubblicazione sui suoi progetti e negli ultimi giorni c’è stato un dibattito, non solo nell’architettura ma anche in politica, su cosa sia il reale. Prima ho pensato così che la questione attorno ai suoi progetti potesse essere sulla realtà, ma poi ho realizzato che il suo obiettivo sarebbe quello di rendere visibile il suo ideale di architettura. Penso che questo sia un argomento interessante. Alcuni di voi studenti, quando lavorerete in veri uffici, vi ritroverete a voler fare delle cose belle, ma ciò non sarà possibile perché spesso i clienti non saranno interessati. Nonostante ciò, l’architettura possiede gli strumenti per esprimere le cose che vuole fare e lo ha sempre fatto nella storia dell’architettura creando architetture ideali attraverso il disegno. Ricordate alcuni nomi famosi come quelli di Ledoux, Boullée e lo stesso Schinkel? Loro hanno rappresentato la loro idea, ciò che volevano esprimere, e penso che questo sia un aspetto serio e legittimo che riguarda sia il disegno che gli strumenti che oggi possono farti dubitare se un edificio sia stato davvero costruito. Ma l’argomento non è questo, è l’idea concettuale che Antonino Cardillo vuole esprimere. È venuto da Trapani, una città sulla costa occidentale della Sicilia. Ha studiato a Palermo e ha tenuto alcune lezioni ad Architectural Association e in altre scuole. Questo pomeriggio mi ha detto che tornare in Sicilia da Londra è stato molto importante per lui. Benvenuto! Non vediamo l’ora di ascoltare la tua conferenza.
Una sincronicità di culture e civiltà
Antonino Cardillo
Questa conferenza è sul tema della coscienza del processo creativo. La coscienza non emerge quasi mai nel momento in cui si crea l’opera, ma soltanto dopo. Credo che ciò sia rilevante per lo sviluppo di un codice che non sia la sola conseguenza delle circostanze. La rappresentazione dell’opera è da sempre un aspetto fondamentale del mio discorso sull’architettura. Presenterò quindi sette immagini dei miei progetti di cui sono anche il fotografo. Queste opere esplorano l’idea di un sacro universale, dove culture e civiltà, antiche e recenti, si riuniscono in singolarità che raccontano di come la Psiche abbia diversificato e proiettato i suoi contenuti nelle diverse ere e nei diversi luoghi del mondo. Pochi giorni fa, ho assegnato a queste immagini dei titoli, che propongono interpretazioni di ciascuna opera. […]