Editoriale
Francesca Taroni
Abbiamo dedicato questo numero di inizio anno alle tendenze dell’arredo, della decorazione, dell’ospitalità. Una selezione di creativi italiani, architetti e decoratori di interni, ci ha aiutato a fare il punto sulle tendenze e sulle trasformazioni in atto, attraverso visioni e consigli tutt’altro che scontati. Benedetta Tagliabue suggerisce il recupero dei vecchi intonaci come elemento di modernità, i torinesi UdA fanno coincidere architettura e decorazione, Antonino Cardillo si concentra sulle potenzialità del soffitto (“ora ci mettono i faretti ma una volta c’erano gli affreschi”). Gli approcci sono tanti, diversi, ma tutti partono dallo stesso presupposto: non bisogna temere di andare incontro a quello che ci piace e ci corrisponde.
Articolo
Elisabetta Colombo, Paola Menaldo
Dalla parete scrostata alla carta da parati. Le tendenze del momento secondo 9 protagonisti italiani dell’interior decoration. I consigli e gli errori da non fare.
Architetti, arredatori, designer d’interni e decoratori tessili della scena contemporanea raccontano i loro ultimi progetti e fanno il punto sulle tendenze dell’interior decoration 2015. Uno speciale osservatorio tutto italiano che anticipa colori, arredi, nuove tecniche e materiali del prossimo futuro. E apre una finestra sui nuovi modi di vivere la casa. Sfatando miti – la parete scrostata può diventare decoro –, dando buoni consigli – provate il look metallico sulle poltroncine Anni 50 –, lanciando provocazioni – la Casa della Polvere di Cardillo è moderna ma cita l’architettura classica. E poi i colori – il giallo caldo, il rosa polvere, il rassicurante tortora –, le carte da parati a tema vegetale e i soffitti protagonisti. Tra differenze e assonanze, avvertimenti e sbagli da evitare, tutti sembrano concordare su un fatto: mai seguire uno stile preconfezionato, il futuro punta sulla libertà creativa. Anche dell’errore.
- Chiara Grifantini
- Andrea Tognon
- Vincenzo De Cotiis
- Benedetta Tagliabue
- Nora P
- Idarica Gazzoni
- UdA
- Dimore studio
- Antonino Cardillo
Intervista
Antonino Cardillo, con Elisabetta Colombo e Paola Menaldo
Lo stile
È riassunto nel progetto House of Dust [Casa della Polvere]. Il suo manifesto estetico. Ci sono il rosa, sinonimo di bellezza, il riferimento alla storia raccontata dalla polvere (dust) che si posa come cipria sulle pareti, i contrasti (tra superficie liscia e superficie ruvida), le armonie dell’arte classica e l’architettura che diventa racconto.
La casa del 2015
“La mia ambizione è quella di costruire case che siano al di là del tempo, nell’ottica di una progettualità a lungo termine. Abitazioni che restano belle, senza invecchiare. Un po’ come il vino.”
Colori e design: cosa scegliere
“I contesti hanno varianti estetiche diverse, per colori (ogni tono ha un potenziale armonico) e materiali: più sono naturali più risultati si fanno interessanti. Il soffitto di House of Dust, per esempio, è una miscela tradizionale di calce, pozzolana e sabbia. Semplice. Eppure basta un cambio di luce per svelare sfumature inaspettate.”
Il consiglio
“Prestate la massima attenzione al soffitto,” dice Cardillo. “Lì c’è un potenziale creativo che spesso viene ignorato. È il luogo dove l’architettura accade. Ora ci mettono i faretti, ma un tempo c’erano gli affreschi.”
Nato nel 1975, [Antonino Cardillo] vive tra l’Italia e l’Inghilterra, e per la rivista Wallpaper* “è uno dei più significativi architetti di oggi.” In bilico tra linguaggi antichi e moderni, alla ricerca di codici intramontabili. I suoi lavori sono monolitici, eppure formosi, flessibili e al tempo stesso classici, centrati sull’uso di materiali naturali. Da citare, in negozio Sergio Rossi a Milano e la casa Nomura Koumuten in Giappone.

“La Casa della Polvere di Roma ha soffitti rusticati, quasi cavernosi, e tinte rosa cipria.” Fotografia: Antonino Cardillo