Lettura
Suzanne Trocmé
Collaboratore di lunga data di Wallpaper*, l’ultima opera di Antonino Cardillo segna un momento decisivo per l’architetto siciliano, che non ha paura di fare riferimento a numerose influenze sotto un unico tetto definito in modo esplicito. Chiamato Off Club – non un club per membri ma un ristorante di cucina fusion asiatica, cocktail bar di mixologia e lounge – il locale è di proprietà degli ex calciatori della Roma Francesco Curcio e Matteo Di Persio, che hanno colto l’oro – così come il granito – nel loro incoraggiamento delle abilità di Cardillo nel creare un centro urbano cosmopolita. L’istituzione si sviluppa su due piani inferiori di un blocco residenziale nel quartiere Casal Bertone della città e ha ricevuto il titolo di lavoro, ‘Paradiso’ dall’antico persiano “per un recinto” – paradeyda – che ha portato a un mix di geometrie antiche e moderne rivestite di intonaco grezzo, oro grezzo e superfici nere lucide – è un luogo sicuro, urbano nella mente di Cardillo. La combinazione di riferimenti prosegue, e lo spazio è ulteriormente delineato dalla continuità consapevolmente evocativa a quella di Escher, punteggiato da monoliti kubrickiani, che agiscono come indicatori e ancore dello spazio. Da dietro i due ‘altari’ gemelli in granito lunghi sette metri, il bartender Patrizio Boschetto serve cocktail ispirati al Giappone con ingredienti come sciroppo di riso yuzu, sake e vodka nikka, mentre al piano inferiore, il ristorante, ancorato da contrastanti archi di rame allungati – che fanno riferimento alle icone bizantine – è guidato dallo chef Dario Tasca che propone piatti come il merluzzo nero marinato con latte di cocco, kefir e curcuma e servito con funghi enoki e pelle croccante.
Antonino Cardillo, Off Club, Roma, 2018. Fotografia: Antonino Cardillo