Poesia
Antonino Cardillo
L’architettura è polvere.
Polvere che diviene forma,
polvere trasfigurata dalla mente.
Polvere è memoria, così polvere è anche morte.
Ancestrale ricordo della morte,
la polvere rimanda all’origine.
Quella modernità che ripudia il sedimento,
che rasa le pareti,
che sanifica lo spazio;
quella modernità che ripudia la polvere,
ripudia anche la morte.
Privata di memoria,
e quindi schiava di una verosimigliante giovinezza,
ignorando la sua fine,
ripete se stessa; senza fine.
In questa casa partiti classici
e proporzioni auree celebrano la polvere:
Angeli e cori hanno abbandonato il cielo,
e il cielo si è adornato di terra.
Antonino Cardillo, Casa della Polvere, Roma, 2013.
Recitato
Paula O’Brien (voce e musica)