Introduzione
Antonietta Iolanda Lima
Per me l’architettura deve parlare agli uomini; vince quando nello spazio che essa crea ciascuno senza soggezione alcuna ci vive; lo usa, sente di potergli attribuire dei valori; scopre anche cose che non sa e ne mette in discussione altre, viene lui stesso messo in discussione e piano piano, attraverso la sua propria esperienza prende coscienza di che cosa sia ‘spazio’, avvertendone la fisicità e l’irrazionale. Ne acquista così il senso fruendo di volta in volta o contemporaneamente di oggetti comunicativi, carichi di significati; dotati di un potere immenso addirittura sbalorditivo – lo dice Raymond Carver a proposito della capacità che deve avere il linguaggio quando descrive le cose comuni. Nell’inverare la funzione, che dà soltanto la ragion d’essere, la rendono desiderabile. Attraverso una sperimentazione conquistata a fatica l’architetto quindi dà espressione artistica ai bisogni della gente.
Antonietta Iolanda Lima
Palermo 1941. Laurea nel 1964. Professore di ‘Storia dell’Architettura’ (Facoltà di Architettura di Palermo) e ‘Storia del Paesaggio’ (Scuola di Specializzazione di Architettura dei Giardini e Assetto del Paesaggio di Palermo). Le sue pubblicazioni scandagliano la Storia per individuarne processi e valori; per un’architettura libera, democratica, creativa. Dalla piccola alla grande scala, i suoi progetti scardinano i confini tra le discipline, rivendicando l’unicità dell’architettura. Alla base: visione paesaggistica, dall’oggetto al piano urbanistico; attenzione all’uomo nella sua integrità, alla natura dei materiali, alla luce.